La blefaroplastica è un intervento chirurgico che ha lo scopo di migliorare l’aspetto estetico e la funzionalità delle palpebre.
BLEFAROCALASI è dovuta ad un eccesso e ad una lassità della cute della palpebra superiore che cade e si ripiega gravando sull’occhio, giungendo talvolta a coprire in modo significativo parte del campo visivo. Nella palpebra superiore l’eccesso cutaneo può essere di vario grado. Inizialmente appare come una piega di cute che sovrasta il solco, fino al caso in cui la cute è così abbondante che con il suo peso ostacola il sollevamento della palpebra stessa. Mentre nel primo caso l’intervento chirurgico migliora l’aspetto estetico, nel secondo assume il carattere di una vera e propria operazione correttiva, necessaria a riportare la normalità ed a migliorare la qualità di vita.
BORSE ADIPOSE o protrusione del tessuto perioculare, è un’anomalia dovuta all’indebolimento del diaframma costruito dal setto fibroso e dal muscolo orbicolare. Le borse sono spesso evidenti a carico della palpebra inferiore, ma possono essere presenti anche in quelle superiori. La loro presenza conferisce allo sguardo un aspetto appesantito e stanco. L’intervento permette quindi di trattare questi segni di invecchiamento precoce del volto.
CORREZIONE della forma dell’occhio. Si tratta di casi particolari di pazienti asiatici i quali aspirano ad avere una forma dell’occhio più simile al modello europeo.
Borse dovute alle patologie sistemiche: malattie renali, cardiache, endocrinologiche (tiroidee) o allergie croniche.
Cicatrizzazione anomala (presenza di cheloidi).
Un solo occhio vedente: qualsiasi danno alla funzionalità dell’ ultimo può portare alla cecità completa.
Sindromi da secchezza oculare: non sempre rappresentano controindicazioni assolute, andranno pertanto valutate di caso in caso.
Diabete, obesità, tabagismo importante: non sempre controindicazioni assolute, possono però compromettere la qualità delle cicatrizzazione.
Se il paziente è sottoposto ad una terapia medica in corso, questa deve essere mantenuta anche nel giorno dell’intervento, previo parere del chirurgo.
E’ importante concordare con il chirurgo l’uso di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti in quanto, in genere, devono essere sospesi o modificati in relazione alle condizioni generali del soggetto ed alle necessità contingenti operatorie.
Digiuno (né bere, né mangiare) per le 6 ore che precedono l’intervento
Evitare di applicare le lenti a contatto e di truccare gli occhi.
Venire con un accompagnatore per il rientro post operatorio.
Ambiente: l’intervento di blefaroplastica viene eseguito in un ambiente sterile (sala operatoria).
Anestesia: normalmente eseguito in anestesia locale associata o meno ad una sedazione, o, in alcuni casi, in anestesia generale.
Atto chirurgico: viene distinto tra blefaroplastica superiore e inferiore, e può essere eseguito solo sulle palpebre superiori, inferiori o in entrambe le regioni. L’intervento per le palpebre superiori comporta un’ incisione cutanea a livello della plica palpebrale (rimanendo quindi nascosta quando gli occhi sono aperti). Per le palpebre inferiori potrebbe essere eseguito mediante via d’accesso esterna (taglio a 2mm sotto la rima ciliare ) che si potrà estendere, preferibilmente in una piccola ruga, lateralmente alla palpebra per alcuni millimetri o interna trans congiuntivale. L’incisione, in questo caso, viene eseguita nella superficie interna della palpebra e quindi la cicatrice non risulta visibile dall’esterno. Dopo la rimozione della cute, muscolo e grasso, vengono applicate delle suture. Nella blefaroplastica inferiore transcongiuntivale normalmente non vengono applicate suture. La medicazione verrà eseguita con cerotti medici specifici.
Durata: 45-120 min. in proporzione al volume dell’intervento.
E’ indicato rispettare un riposo assoluto, tenendo sollevato il capo durante le prime 24 ore dall’intervento ed applicando ghiaccio ad entrambi gli occhi per alcune ore.
Terapia antibiotica per 5 giorni, associata talvolta ad una terapia con colliri e pomate per 2 settimane
Le suture verranno rimosse generalmente al quinto – sesto giorno dopo l’intervento.
Evitare sforzi fisici nei primi 10-14 giorni (attività sportiva o lavori pesanti).
Evitare l’uso di lenti a contatto per 2 settimane .
Non è consigliabile guidare l’auto nelle prime 48-72 ore.
Non è consigliabile l’esposizione al sole nei due mesi successivi all’operazione.
Dopo l’intervento si manifestano normalmente arrossamento oculare, aumento della lacrimazione e fotofobia con un certo offuscamento della visione. Tali effetti collaterali persistono generalmente per pochi giorni. Edema, ecchimosi e discromie saranno destinati a scomparire in un periodo di tempo variabile, generalmente in circa 10 – 20 giorni.
Diplopia (visione doppia): rara, può manifestarsi nell’immediato postoperatorio e per un breve tempo. Nella maggior parte dei casi è dovuta all’effetto dell’anestetico sulla muscolatura oculare.
Sanguinamento: un eventuale sanguinamento nel periodo postoperatorio può mettere a rischio la funzionalità visiva del occhio e necessita di immediato controllo medico.
Infezioni: sono estremamente rare grazie alla ricca vascolarizzazione dei tessuti palpebrali. Vengono prevenute con una terapia antibiotica adeguata.
Chemosi congiuntivale (scollamento della membrana trasparente che avvolge l’occhio per la raccolta di liquido): si risolve nel breve tempo senza alcun trattamento.
Piccole emorragie sottocongiuntivali (appaiono come macchie rosse sulla sclera). Si riassorbono spontaneamente in alcuni giorni.
Apertura di una parte della ferita, per scarsa cicatrizzazione: si risolve con applicazione di alcuni punti di sutura.
Secchezza oculare: in alcuni casi secchezza oculare e sofferenza corneale si possono manifestare dopo un intervento di blefaroplastica superiore, più frequentemente in soggetti già affetti da questa patologia. Il problema generalmente tende a risolversi spontaneamente, tuttavia talvolta può essere necessario l’uso, anche prolungato, di un collirio lubrificante (lacrime artificiali).
Retrazione e/o Ectropion: abbassamento, dislocazione verso l’esterno della palpebra inferiore per eccessiva cicatrizzazione interna o per mancanza di stabilità palpebrale. Spesso si risolvono spontaneamente con la ripresa di un’ attività muscolare o con il massaggio; alcune volte può essere necessario un piccolo intervento correttivo.
Comparsa di piccole cisti in corrispondenza dei punti di sutura: pesso si risolvono spontaneamente con il tempo, possono venire altrimenti rimosse.
Perdita della visione: evenienza rarissima, ma descritta in letteratura, dovuta ad emorragia intraorbitaria o ad infezione orbitaria; complicanze normalmente gestibili con il drenaggio dell’ematoma e con adeguata terapia antibiotica.
Cicatrici antiestetiche ed ipertrofiche sono rare nell’intervento di blefaroplastica, ma possono talvolta formarsi.
Asimmetria del risultato: può essere presente anche in relazione al normale grado di asimmetria che caratterizza molte persone; può necessitare di un leggero ritocco chirurgico.
Ipo o ipercorrezioni sono possibili e talvolta necessitano un ulteriore intervento chirurgico.
RISULTATI: Rimuovendo e rimodellando in maniera personalizzata la pelle, il tessuto muscolare ed il tessuto adiposo in eccesso dalle palpebre, la blefaroplastica migliora l’aspetto estetico e la funzionalità delle palpebre, offrendo un’ottima possibilità di contrastare lo scorrere del tempo, senza avere il potere di fermarlo.