È una tecnica chirurgica che permette di correggere depressioni naturali o post-traumatiche del corpo iniettando grasso autologo (cioè proveniente dal paziente stesso). Il tessuto adiposo viene prelevato con piccole cannule collegate a siringhe, purificato e reiniettato nella zona da correggere.
Il lipofilling è frequentemente usato nella regione del volto, nel modellamento del profilo del tronco e degli arti, nell’ambito della liposcultura o nella correzione di difetti o avvallamenti esito di pregresse liposuzioni.
Sia isolatamente che in associazione ad altri interventi quali la blefaroplastica od il lifting, a livello del volto il lipofilling può essere opportunamente utilizzato per aumentare la prominenza della regione zigomatica, per riempire le guance svuotate dal tempo o da dimagrimenti e per correggere la regione naso-labiale nelle prime fasi dell’invecchiamento cutaneo. Le mani, esposte agli agenti atmosferici e all’azione di detergenti aggressivi per la casa, particolarmente soggette all’invecchiamento, possono venire trattate con questo intervento.
L’idea di usare il grasso per “riempire” nasce circa due secoli fa ma è il Professore Coleman, noto e famoso chirurgo che alla fine degli anni novanta presenta i risultati ottenuti con una speciale tecnica d’infiltrazione da lui chiamata “Lipostructure”. In realtà la tecnica riguarda un innesto di tessuti che sono trasferiti in modo da mantenere intatta la struttura vascolare: il grasso è aspirato mediante una cannula collegata a una siringa e poi iniettato nella zona da dover trattare. Su queste basi Coleman ha sviluppato anche la tecnica della lipostruttura.L’intervento di lipofilling prevede pochissimi effetti collaterali perché il grasso prelevato che appartiene sempre al corpo del paziente e quindi il rischio di allergie è pari a zero.
Nel post operatorio è normale la presenza di edema della regione trattata associato ad ecchimosi per alcuni giorni; questi possono essere molto più pronunciati in caso di iniezioni significative e durare anche 10/15 giorni. Anche nei casi più leggeri, il risultato può essere valutato completamente non prima di un mese.
Si consiglia di evitare l’esposizione al sole per circa un mese ed attendere il parere del chirurgo prima di farlo.